di Elsa Rubino
Testo di Graziella Brusa






“...cosa avevano di speciale ognuna di loro? Qual’era il loro tratto particolare? E delle donne in generale sappiamo descrivere in una sola riga un loro tratto distintivo o un loro sogno, o addirittura una loro speranza?
Forse no, la femminilità è qualcosa di difficile da disegnare.”
tratto da “I fantasmi di Apollonia Birot”
Inserisco anche un componimento, suggerito nel commento da Caterina, che fa parte di alcuni testi gnostici, una raccolta risalente al II e III secolo d.C., ritrovati proprio nel 1945 in Egitto a Nag Hammandi.
L’ho trovato molto bello.
Cosa ne pensi?
Io fui mandata avanti dal potere, ed io sono venuta presso coloro che riflettono su di me, ed io sono stata trovata tra quelli che mi cercano. Cercatemi, voi che meditate su di me, e voi uditori, ascoltatemi. Voi che mi state aspettando, portatemi a voi. E non allontanatemi dalla vostra vista. E non fate in modo che la vostra voce mi possa odiare, e neppure il vostro ascolto. Non ignoratemi. Perché io sono la prima e l'ultima. Io sono l'onorata e la disprezzata. Io sono la sposa e la vergine. Io sono la madre e la figlia. Io sono le membra di mia madre. Io sono la sterile. E molti sono i miei figli. Io sono colei il cui matrimonio è grande, eppure io non ho marito. Io sono la levatrice e colei che non partorisce. Io sono il conforto dei miei dolori del parto. Io sono la sposa e lo sposo. ed è mio marito che mi generò. Io sono la madre di mio padre e la sorella di mio marito Ed egli è la mia progenie [...] Datemi ascolto, Io sono quella che è caduta in disgrazia e colei che è grande.
Vota la galleria e indica nei commenti quale tipo di donna ti piacerebbe essere o quale tipo di donna sei?
A me piacerebbe essere la Dea del Mistero!
Chi è Elsa Rubino:
Elsa è giovanissima, è nata nel 1995 a Torino.
Si è laureata nel 2019 in Lingue e Letteratura straniera, ora insegna.
E’ appassionata dell’arte e come puoi vedere e portata per l’illustrazione ed il disegno, specialmente il ritratto.
Che ne dici, non è bravissima?
Non ho mai desiderato essere qualcuno…
Ho sempre sentito d’essere gia’! Puo’ sembrare una frase presuntuosa ed arrogante….
Sentivo di dover scendere in profondita’, d’andare a guardare, di dover ascoltare, di collegarmi con un nucleo piu’ grande, puro. Di dover andare oltre l’aspetto, la personalita’…..
D’essere collegata col mio centro, di rispettare la mia vera natura. Non dovevo quindi assomigliate a nessuna……
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Ciao Patrizia, è proprio questa l’essenza della Dea. Grazie del commento.
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Essere donna è un privilegio. Non mi sono mai sentita superiore o inferiore ad un uomo e neanche dea… semplicemente Sono. Come tante.
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Sicuramente sí, una precisazione mi sembra d’obbligo: la parola Dea che ho utilizzato nel titolo si riferisce ad un archetipo. Secondo Jung l’archetipo della Dea Madre è la magica autorità del femminile, la saggezza e l’elevatezza spirituale…ciò che è protettivo e benevolo,…ma anche ció che è segreto, occulto, tenebroso ….
La dea può avere mille facce…
Consiglio la lettura di un romanzo a proposito: “la strega di Portobello” di Paulo Coelho. Ciao e grazie del commento.
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Io fui mandata avanti dal potere,
ed Io sono venuta presso coloro che riflettono su di me,
ed Io sono stata trovata tra quelli che mi cercano.
Cercatemi, voi che meditate su di me, e voi uditori, ascoltatemi.
Voi che mi state aspettando, portatemi a voi.
E non allontanatemi dalla vostra vista.
E non fate in modo che la vostra voce mi possa odiare, e neppure il vostro ascolto.
Non ignoratemi, ovunque ed in ogni tempo. State in guardia!
Non ignoratemi.
Perché Io sono la prima e l’ultima.
Io sono l’onorata e la disprezzata.
Io sono la prostituta e la santa.
Io sono la sposa e la vergine.
Io sono la madre e la figlia.
Io sono le membra di mia madre.
Io sono la sterile
E molti sono i miei figli.
Io sono colei il cui matrimonio è grande, eppure Io non ho marito.
Io sono la levatrice e colei che non partorisce.
Io sono il conforto dei miei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
ed è mio marito che mi generò.
Io sono la madre di mio padre
e la sorella di mio marito
Ed egli è la mia progenie […]
Datemi ascolto,
io sono quella che è caduta in disgrazia e colei che è grande.
È un componimento facente parte di alcuni testi gnostici ritrovati nel 1945 in Egitto, a Nag Hammadi, una raccolta risalente al II e III secolo d. C.
Grazie per il consiglio. Leggerò sicuramente il romanzo di Coelho🙂.
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Ciao Caterina, bellissimo. Posso aggiungere questo componimento come parte integrante del post.
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Certo🌷
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Grazie Caterina
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